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Miss.Tic – A la vie, à l'amor - Art dans la ville, poétique de la révolte (1985-2022)
Culturale, Esposizione, Street art
A Avignon
12€
Prezzo pieno
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La mostra A la vie, à l’amor, prima monografia di Miss.Tic, venuta a mancare a maggio 2022, celebra tutta la forza poetica della sua opera.
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Pioniera dell'arte urbana francese, è innanzitutto una poetessa nella città. Ci offre un vero e proprio progetto letterario, filosofico, etico e sociale, scritto con l'inchiostro spray sui muri, sulle tele o sulle lamiere, per più di quarant'anni.
"Cogliere nell'effimero/ il disordine di un graffito / l'eterna sfida di esistere"
Questo è uno dei primi aforismi scritti da Miss.Tic sui muri di Parigi, agli inizi degli anni 1980, e forse quello che meglio narra la sua opera: il...Pioniera dell'arte urbana francese, è innanzitutto una poetessa nella città. Ci offre un vero e proprio progetto letterario, filosofico, etico e sociale, scritto con l'inchiostro spray sui muri, sulle tele o sulle lamiere, per più di quarant'anni.
"Cogliere nell'effimero/ il disordine di un graffito / l'eterna sfida di esistere"
Questo è uno dei primi aforismi scritti da Miss.Tic sui muri di Parigi, agli inizi degli anni 1980, e forse quello che meglio narra la sua opera: il desiderio di esistere incessantemente rinnovato, il gioco vertiginoso del tempo, della traccia e dell'effimero, l'eterna messa in discussione del nostro modo di esistere, sui muri delle nostre città.
Figura imperdibile del movimento degli stenciler francesi e con alle spalle il teatro di strada, Miss.Tic è innanzitutto una poetessa. Scrive un vero e proprio progetto letterario, filosofico, etico e sociale, con l'inchiostro spray nel cuore della città. Per quarant'anni, non ha mai smesso di ribadire le stesse idee – niente ideali / solo idee alte, scriveva – con un trittico sempre identificabile ma sempre rinnovato: aforisma, figura, firma.
Se Miss.Tic, venuta a mancare a maggio 2022, è una delle pioniere dell'arte urbana in Francia, non si è limitata a questo. L'artista esprime rabbia, desideri, umorismo e urgenza di esistere attraverso un'arte proteiforme, dell'interno e dell'esterno, in città, poi in galleria, sui muri, sulla tela, sulla carta, sulla seta o sulla lamiera. La strada resterà tuttavia fino alla fine il luogo preferito per un tipo di espressione, di esposizione e di educazione popolare il cui accesso è immediato – sia a lei che al pubblico.
Intima ed eminentemente politica, la sua opera soffia un'aria di rivolta. Dietro a un atteggiamento scanzonato, talvolta provocatore, Miss.Tic pone domande serie e profonde, costringe al dubbio, all'elevazione, alla fantasia e al desiderio. Pone al centro della arte il linguaggio, la forza delle parole e il potere del verbo, in una società violenta e fatta di diseguaglianze, che sogna di trasformare. Con lei, la poesia è al contempo strumento di lotta e prisma di lettura della città, della metropoli e dell'esistenza stessa. Al centro di uno spazio pubblico e di una storia dell'arte dominati dagli uomini, Miss.tic impegna il corpo mettendolo in gioco: il corpo dell'artista, prima in azione in città, e i corpi che rappresenta, per lo più corpi di donne, corpi standardizzati, presi dalle pagine delle riviste femminili o dai media pubblicitari facendo propri i loro codici formali e retorici.
In un salto dall'illecito verso il lecito, l'artista pone per decenni la questione del centro (la strada, le persone, la città, come museo a cielo aperto) e del margine (l''élite" dell'arte contemporanea, le sue gallerie con i neon bianchi e i prezzi indecenti). Artista eminentemente popolare, impersona una forma di antisnobismo parigino e, al prezzo di lunghi sforzi, si è fatta un posto centrale nella storia dell'arte in divenire, disinibita, inclusiva e audace, a cui questa mostra vuol contribuire.
Allora cosa c'è di più eloquente di una prima monografia e mostra postuma al Palazzo dei Papi, ad Avignone, per colei che ha celebrato senza sosta la potenza poetica dei luoghi, sostenuto il popolare rispetto all'elitario, sfidato e trasgredito l'ordine prestabilito? Forse un'ultima provocazione, un'ultima derisione della storia e del potere, in un luogo della potenza politica, religiosa e militare, divenuto simbolo popolare di cultura, di spettacolo e di celebrazione.
Camille Lévy-Sarfati
Gennaio 2024
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Dal 27 giugno 2024 al 05 gennaio 2025
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27 giugno 2024
al
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Aperto Tutti i giorni* 27 June to 3 November: 9am to 7pm. - 4 November to 20 December: 10am to 5pm. - 21 December to 5 January: 10am to 6pm.
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